Speciale Cersaie '97/ Borelli: "Primi segnali di ripresa"

Cer 31/10/97 pag.38

Per il presidente di Assopiastrelle, il miglioramento delle condizioni economiche nei paesi dell'Europa occidentale - il nostro principale mercato estero - induce ad un cauto ottimismo. L'Italia, dopo alcuni anni di stasi, potrebbe riprendere vigore grazie agli incentivi alle ristrutturazioni promesse dal governo Prodi.


A quattro mesi esatti dalla sua elezione a Presidente di Assopiastrelle, Angelo Borelli si presenta per la prima volta al tavolo dei relatori durante il convegno inaugurale di Cersaie '97. Un momento importante, che consentira' di conoscere la sua analisi e le sue valutazioni sulle prospettive di mercato e strategiche che attendono l'industria italiana delle piastrelle di ceramica.
Presidente Borelli, quale scenario si trova di fronte l'industria italiana delle piastrelle di ceramica all'apertura di questo Cersaie? "Siamo agli inizi della terza fase di questi anni '90. Dopo la forte crescita del triennio 1993-1995, dopo il consolidamento nel 1996 dei risultati acquisiti, oggi iniziamo di nuovo a vedere segnali di incremento delle vendite. Si tratta, e' bene sottolinearlo per evitare inutili trionfalismi, di prime indicazioni. Oggi le economie dei paesi dell'Europa occidentale, e di conseguenza le loro industrie edili, stanno iniziando a riprendersi, con benefici effetti sulle esportazioni italiane di piastrelle di ceramica in questi mercati. Le imprese ceramiche italiane, da sempre abituate a crescere, come hanno affrontato la situazione di stallo del 1996? "Non si sono perse d'animo ed hanno continuato ad investire in innovazione, il nostro vero pulito di forza nella competizione. In Germania la nostra quota di mercato nel 1995 era del 50%, nel 1996 questa e' salita al 52%, in Francia in entrambi gli anni siamo prossimi al 50%: di fronte ad una congiuntura non positiva, che non consentiva di crescere per ragioni oggettive, l'importante era difendere quanto acquisito. E cosi' e' stato. Proprio con questo obiettivo, Assopiastrelle ha fatto, non a caso, un grande sforzo nella promozione dei prodotti e dell'immagine italiana, al fine di rafforzare il piu' possibile il rapporto con i nostri interlocutori commerciali. Presidente Borelli, lei ha parlato di 'primi segnali concreti di ripresa'. Che cosa intende dire? "Queste indicazioni positive sono principalmente legate al fatto che le nostre esportazioni hanno rincominciato - dopo un periodo di stasi e, in certi Paesi, di calo - a crescere: nel primo semestre del 1997 l'export e' aumentato del 6/7%. Inoltre, e questo e' il dato veramente importante, verifichiamo una ripresa delle posizioni proprio nell'Unione Europea, in particolare Germania e Francia, che rappresentano i nostri principali e tradizionali mercati di sbocco, accanto ad altre conferme che provengono dagli Stati Uniti, dall'Asia ed anche dall'Australia. Credo che soprattutto quest'ultima indicazione sia veramente il segnale che il sacrificio tributato al mantenimento delle posizioni sui diversi mercati sta iniziando a portare frutti positivi". Quando si parla di mercati esteri, spontaneamente si pensa alla globalizzazione dei mercati. Cosa significhera' questa situazione per un settore cosi' aperto al mondo come l'industria delle piastrelle di ceramica? La globalizzazione dei mercati e',
contemporaneamente, un rischio ed una opportunita'. E' un rischio per chi sta fermo ad aspettare gli eventi, una opportunita' per chi e' in grado di capire la direzione da intraprendere e sa muoversi velocemente. In questo nuovo contesto, i punti di debolezza dell'industria italiana sono sicuramente nel costo del lavoro e in quello dell'energia, mentre quelli di forza sono da annoverarsi nell'innovazione di prodotto e di processo - che nasce proprio in Italia - e nella capacita' di trovare nuove destinazioni d'uso ai nostri prodotti. La capacita' di far leva sugli aspetti positivi e' stata la ragione che ci ha consentito di cogliere nei Paesi dell'Europa Orientale le opportunita' di mercato presenti: oggi, con 43 milioni di metri quadrati, questa e' la seconda area d'esportazione per volumi di piastrelle di ceramica italiana assorbiti e presenta, fatto certamente non secondario, il piu' elevato tasso di crescita nell'assorbimento del prodotto italiano. Un discorso analogo vale per gli Stati Uniti, dove non esiste una cultura della casa cosi' radicata come la nostra,
ma dove un numero sempre maggiore di edifici non residenziali sperimenta con successo i nostri prodotti". Se da oltre frontiera il tempo sembra finalmente volgere di nuovo al bello, non cosi' si puo' dire del mercato italiano... 'Gli italiani considerano la casa, nel loro sistema di valori un bene primario e fondamentale: non per niente il 78% dei nostri connazionali e' proprietario della casa nella quale vive. Credo che la proposta del Governo di dare incentivi all'edilizia residenziale, una misura che Assopiastrelle ha da tempo sollecitato, non da ultimo con la lettera del 15 luglio scorso al Primo Ministro Romano Prodi, possa essere la strada giusta per riaccendere i motori a questo centrale comparto italiano: l'80% delle abitazioni nel nostro Paese ha piu' di 30 anni, anzianita' che rende ormai non piu' rinviabile la manutenzione straordinaria dell'alloggio. Gli incentivi alle ristrutturazioni immobiliari sono non solo misura giusta, ma anche un segno di civilta'. Che potrebbe aumentare non di poco se si arrivasse anche ad una semplificazione legislativa: l'eccessiva burocrazia non aiuta certamente chi vuole ristrutturare la propria casa. Credo che Cersaie ci potra' dare utili indicazioni sull'umore del mercato e sulle aspettative connesse agli incentivi'. Le imprese si aspettano conferme sulle buone prospettive, ma chi visitera' Cersaie che cosa trovera'? "Altre conferme. Conferme della qualita' dei nostri prodotti e del loro eccellente livello qualitativo e tecnologico, conferme del loro moderno design, conferme, soprattutto, per coloro che richiedono a questo prodotto industriale di rispondere a tutte le proprie esigenze. La piastrella di ceramica e' un prodotto versatile, con un numero di destinazioni d'uso - frutto della nostra costante innovazione e ricerca - in continua crescita, in grado di rispondere sia alle esigenze dell'edilizia residenziale che di quella commerciale. Non svelo niente di nuovo se affermo che ci sono nostri prodotti non solo nei Paesi europei come, solo a titolo di esempio, Germania, Polonia, Russia, Grecia o Finlandia; che non e' piu' una novita' che nostre piastrelle abbiano attraversato l'Oceano e siano finite in California o Florida, a Montreal o in Argentina o nel Sud America, cosi' come in luoghi geograficamente cosi' lontani da noi come Australia e Nuova Zelanda. La ceramica e' un prodotto mondiale, la cui mondialita' - mi consenta il gioco di parole - si vede nei visitatori di Cersaie: australiani, americani, norvegesi o sudafricani, russi o argentini, solo per citare alcune delle nazionalita' dei visitatori del Salone". Un settore industriale che, fin dal lontano passato, ha guardato all'estero e che lo continuera' a fare anche nel futuro, dunque. "Senza ombra di dubbio. A tal proposito Assopiastrelle presentera' a breve uno studio sui 'Flussi dei commerci internazionali', una approfondita analisi a livello mondiale finalizzata a capire la direzione dei commerci internazionali di piastrelle di ceramica, la posizione della produzione italiana rispetto alla concorrenza estera, i punti di forza e di debolezza del 'made in Italy' rispetto ai nostri concorrenti. La strada che ci porta al futuro passa, senza ombra di dubbio, dai mercati internazionali e dalla loro piu' approfondita conoscenza".



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