Terre Cotte, occupazione ancora a rischio

Modena mattina 24/10/97 pag.8

La Cgil prende posizione sulla preannunciata vendita dell'azienda: "Serve un progetto industriale"


C'e' preoccupazione per il futuro di Terre Cotte. La Filcea-Cgil di Maranello lancia l'allarme per la situazione d'incertezza che stanno vivendo i lavoratori soprattutto per quanto riguarda i livelli occupazionali. "Il socio di maggioranza Carlo Lucchese, che e' anche amministratore delegato - dice il sindacato - ha messo in vendita le proprie azioni; da giugno di quest'anno ci sono stati contatti per il passaggio a nuovi proprietari ma, ad oggi, non si e' ancora sbloccata in positivo la situazione societaria". I lavori dello stabilimento di Guspini - una novantina di persone - e quelli di Spezzano - una decina - sono in cassa integrazione ordinaria dai primi di luglio, il periodo concesso scade pero' a fine anno. "I dipendenti dello stabilimento Terre Cotte di Guspini - informa Filcea - hanno attivato un'azione di lotta con il blocco di tutte le merci in entrata e in uscita per impegnare la societa' e gli ipotetici nuovi proprietari a portare, per i lavoratori, positivamente a conclusione questa situazione". A causa della modifica degli assetti societari, insomma, i dipendenti rischiano di perdere il posto di lavoro oltre al sostegno dello stato erogato attraverso la cassa integrazione. "La Filcea Cgil di Maranello - conclude il sindacato - nel condividere l'iniziativa che i lavoratori, hanno attivato per sbloccare la situazione, auspica che si arrivi nei prossimi giorni ad una stabilita' dell'assetto societario abbinata ad un progetto industriale di sviluppo che risulti sano ed affidabile e tale, da salvaguardare i livelli occupazionali anche con il contributo delle istituzioni".



torna all'indice