Assopiastrelle: "Perderemo competitivita'"
Modena mattina 15/10/97 pag.3
Per il direttore Franco Vantaggi e' comunque positivo che la crisi di governo si sia risolta in tempi rapidi.
"Ebbene si, siamo preoccupati". E' questa la reazione-ammissione di Assopiastrelle all'accordo sulla riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore entro il 2001, che ha ufficialmente messo la parola fine alla crisi del governo Prodi, il cui recupero e' pero' salutato positivamente. "Siamo soddisfatti che la crisi sia stata risolta in tempi rapidi - afferma Franco Vantaggi, direttore dell'associazione che rappresenta le industrie ceramiche italiane - ma quella delle 35 ore e' una misura che rischia di far perdere ulteriore competitivita' all'industria italiana". Secondo il direttore di Assopiastrelle, infatti, "non solo non aumentera' i posti di lavoro, ma puo' compromettere anche l'occupazione esistente. Inoltre non e' possibile pensare che Francia e Italia, da sole, possano decidere su come impostare la politica degli orari di lavoro. Proprio perche' siamo nell'era della globalizzazione dell'economia, la riduzione dell'orario e' una misura che va presa a livello mondiale, non da due soli paesi. E' un problema che va visto in uno scenario piu ampio. Agendo in questo modo, il nostro paese e la Francia non faranno che aumentare il numero dei disoccupati, perche' e' chiaro che i paesi concorrenti che non applicano questa misura ne trarranno ulteriori vantaggi. Inoltre la nostra economia e' gia' svantaggiata dall'handicap del costo del lavoro elevato. In questo modo paesi come la Spagna, che e' un nostro diretto concorrente nell'industria della ceramica, otterranno dei vantaggi incredibili. Tengo a precisare che il nostro non e' un dissenso politico: le regole economiche non sono ne' di destra ne' di sinistra". Sulle 35 ore e sulla risoluzione della crisi intervengono anche le altre associazioni sassolesi, in particolare quelle delle piccole e medie aziende. "Tiriamo un sospiro di sollievo per la ricomposizione della crisi - afferma Carlo Valentini della Confesercenti - ma per il momento attendiamo di approfondire i particolari dell'accordo sulle 35 ore per valutarne meglio i contenuti. Se fossero confermati gli incentivi per le imprese con piu' di 20 addetti, comunque, cio' ci lascerebbe alquanto perplessi". Insomma, il dibattito tra i soggetti economici e' gia' aperto. "E' un fatto positivo che la crisi sia stata risolta - concorda Domenico Pernice della Cna - mi auguro pero' che l'accordo sulle 35 ore non venga imposto per legge in modo indiscriminato, perche' le nostre realta' produttive e imprenditoriali sono molto diversificate tra di loro. Credo invece che la questione vada affrontata a livello aziendale o di contrattazione, perche' altrimenti le piccole aziende corrono soltanto il rischio di aumentare le ore di straordinario, altro che aumento dei posti di lavoro. Per sviluppare l'occupazione andrebbero introdotti incentivi sugli affitti, che garantirebbero una maggiore mobilita'".
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