Ceramica/ In ripresa pure le macchine
Il Resto del Carlino 8/10/97 pag.mo/6
SASSUOLO - Se tra pochi giorni la ceramica verifichera' il suo stato di salute a Cersaie, il grande pianeta dell'indotto si prepara al "Ceramitec", una importante vetrina per i nostri produttori di macchine per ceramica che si terra' a Monaco dal 14 al 18 ottobre. Nel giro di poche settimane la formidabile capacita' produttiva del comprensorio si misurera' quindi sui maggiori mercati internazionali per dare avvio ad un nuovo anno che si preannuncia, come avviene da qualche tempo, in chiaroscuro. Con Ivanno Ligabue, presidente di Acimac, abbiamo tracciato un quadro complessivo del settore macchine per ceramica. "E' noto, ci dice, che il 1996 per noi e' stato un anno difficile; ancora di piu' se pensiamo che il fatturato e' calato del 4%, dopo un lungo periodo di crescita intensa, anche a due cifre. La causa di questa flessione e' da ricercarsi nella stasi del mercato italiano e in un rallentamento in alcuni mercati stranieri per noi tradizionalmente trainanti. Nei primi mesi del 1997 non abbiamo registrato grandi mutamenti, tuttavia la sensazione diffusa tra gli operatori e' di un maggiore ottimismo. Cio' non significa che quest'anno chiuderemo in ripresa: non bisogna infatti dimenticare che le dinamiche nel settore dei beni strumentali hanno sempre variazioni nel lungo periodo, sia nelle fasi critiche che in quelle di intensa attivita'. Le difficolta' registrate dalle industrie italiane e spagnole ovviamente hanno influito sul nostro settore; credo che dovremo aspettare il 1998 per una netta ripresa degli investimenti nella tecnologia".
Siamo ancora i primi al mondo in questo settore? "Non vi sono dubbi che le aziende italiane detengano la leadership in questo settore sia sul piano della qualita' dei prodotti, assolutamente all'avanguardia, che su quello della rete commerciale. Non c'e' mercato al mondo che non sia letteralmente presidiato dalle nostre imprese". Quali sviluppi prevede per il prossimo futuro? Sebbene Italia e Spagna siano per noi mercati importanti, non va dimenticato che quasi il 50% delle nostre esportazioni e' destinato all'Asia. Il consumo di manufatti ceramici, dalle piastrelle ai sanitari alla stoviglieria, e' in costante aumento in tutti i paesi in via di sviluppo e, di conseguenza, anche la produzione locale dovra' adeguarsi alle accresciute esigenze del proprio mercato. Da un lato, quindi, dovremo essere in grado di garantirci una forte presenza su ogni mercato emergente; dall'altro non potremo permetterci di abbandonare una costante attivita' di ricerca, volta ad innovare e perfezionare il prodotto finito, soprattutto a beneficio dei produttori piu' esigenti e all'avanguardia che sono principalmente gli italiani".
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