La ceramica nell'arte di Morandi

La Gazzetta di Modena 7/10/97 pag.16

La sala Barbolini della Paggeria ospita una mostra


In occasione delle Fiere d'Ottobre, Sassuolo ospita nella Sala Barbolini della Paggeria la mostra di Marco Morandi dal titolo "Giardino nascosto". L'esposizione e' stata inaugurata sabato 27 settembre e proseguira' fino al 26 ottobre. Questa iniziativa e' stata promossa dall'associazione culturale Betta Frigieri, che opera a Sassuolo gia' da 4 anni. L'associazione ha l'obiettivo di far conoscere l'arte contemporanea, realta' che risulta pressoche' sconosciuta al grande pubblico. Con questo scopo, Betta Frigieri, su commissione del Comune organizza circa 4 mostre all'anno che vengono solitamente dedicate alla presentazione di giovani esponenti dell'arte contemporanea. La mostra di Morandi fa parte di un progetto piu ampio, iniziato gia' 3 anni fa. L'associazione culturale Betta Frigieri vuole infatti mostrare come la ceramica non sia solo un prodotto industriale, ma possa diventare anche protagonista di una creazione artistica autonoma. Si vuole insomma evidenziare lo stretto rapporto che lega la tradizione ceramica del nostro territorio all'arte vera e propria. Siamo quest'anno al quarto appuntamento, che rappresenta un omaggio doveroso all'unico sassolese che fa sculture in ceramica. Morandi ha iniziato molto presto la sua attivita' artistica e ha alle spalle esperienze significative (mostre, interventi di restauro) sia in Italia sia all'estero (ha lavorato infatti anche negli Stati Uniti, a Londra ecc.). Oltre ad occuparsi della scultura in ceramica, Morandi gestisce anche un'industria di sua proprieta' che produce pezzi speciali per le ceramiche. La mostra, la cui presentazione in catalogo e' curata dal famoso critico bolognese Guido Molinari, si articola in alcuni pezzi significativi: il pavimento "labirinto", l'albero, il tavolo, i 3 "geodi" (sculture in ceramica che ricordano la cristallizzazione di certi minerali) e i 2 "crogioli" (sorta di recipienti in ceramica). L'opera di Morandi pur iscrivendosi nell'arte contemporanea, affonda le sue radici nelle tradizioni. In effetti alcune sculture della mostra rievocano immagini del passato: si pensi ad esempio al pavimento "labirinto", che da un lato, riprende un motivo della mitologia greca e che dall'altro richiama anche il mosaico. Alle sculture si affiancano alcune fotografie realizzate nel laboratorio di Morandi dal giovane artista Willo Ferrari.



torna all'indice