Cisa-Cerdisa pronta al rilancio
Il Resto del Carlino 27/9/97 pag.mo/7
Ceramica/ Bilancio del gruppo dopo la stretta congiunturale.
Un '96 da dimenticare. Fatturato a 258 miliardi, 2000 dipendenti in 15 stabilimenti.
SASSUOLO - E' stato il 1996 un anno difficile per l'industria ceramica. Il comparto complessivamente, e' passato da 8.500 miliardi di fatturato complessivo, registrati nel 1995, a 8.100 miliardi dello scorso anno: un salasso dovuto a molteplici ragioni e che ha posto fine a un triennio "storico" per gli esercizi delle diverse aziende del settore. Il livello raggiunto nel 1996 ha risentito in modo determinante del recupero della lira nei confronti di molte monete forti e la crisi che ha colpito l'economia residenziale, soprattutto in Germania e Francia. Inevitabilmente questi elementi negativi si sono riflessi, piu' o meno in maniera determinante, anche sulle singole unita' produttive. Nei giorni scorsi il Gruppo <>, che fa capo al cav. Oscar Zannoni presidente europeo dei produttori di piastrelle in ceramica, ha reso noto i dati del suo esercizio finanziario 1996. Terzo gruppo italiano, comprende i gruppi "Cisa - Cerdisa", con i marchi Smov, Stilgres, Cisa, Cerdisa, Tailgres e Monoceram Spa e gruppo "Ceramiche Ricchetti", con le controllate estere Klingenberg, Hoganas, Oy Pukkila, Techimex e Evers. Ha fatturato oltre 650 miliardi, dando lavoro a poco piu' di 2.000 dipendenti nei 15 stabilimenti europei (12 in Italia e 3 oltre frontiera). La produzione e' stata di circa 40 milioni di mq. delle tipologie di tutti i prodotti oggi presenti sul mercato. L'indebitamento del Gruppo, rispetto al 1995, nel 1996 e' calato di oltre 90 miliardi di lire. "Come primo anno di "nuova vita" del gruppo possiamo solo migliorare", spiega il dott. Giancarlo Pellati, direttore finanziario del Gruppo e consigliere della societa' Cisa - Cerdisa e Ceramiche Ricchetti. E aggiunge: "Non possiamo comunque ritenerci insoddisfatti per i risultati raggiunti". Premessa necessaria, visto che proprio nel 1995 si e' registrata la "seconda rivoluzione" nella strategia espansiva dettata dal presidente Oscar Zannoni. Il primo momento risale al 1989 con l'acquisizione e il controllo della maggioranza del pacchetto azionario di "Cisa Cerdisa". Nei primi mesi di due anni fa, l'industriale reggiano ha comprato il 70% della "Monoceram", ha portato avanti investimenti per 60 miliardi di lire e in autunno ha acquistato il Gruppo Ceramiche Ricchetti, con tutte le partecipanze estere, non solo nei paesi scandinavi, ma anche in Germania, Francia e Belgio. Operazioni che hanno portato dal 1994 al 1996, al raddoppio del fatturato del Gruppo "FinCisa Spa". In un complesso societario cosi' variegato, un posto di rilievo spetta sempre alla "Cisa Cerdisa" che rimane il punto di riferimento per l'intero Gruppo. "La non positivita' del trend mondiale del settore si e' fatta sentire anche sul bilancio 1996 di Cisa Cerdisa. Avevano, all'inizio dell'anno, operato sui costi visto che gia' sul finire del 1995 si erano notati i primi segnali della crisi congiunturale. Il risultato complessivo finale - puntualizza il dott. Giancarlo Pellati - registra un calo, rispetto al 1995, degli utili, passati da 14,8 a 5 miliardi di lire. Aggiungo che su questo dato e' stato determinante una nostra diversa politica in materia di ammortamenti - accantonamenti: nel 1995 erano 23 miliardi di lire diventati 30 nel 1996. Nel suo complesso, il risultato lo riteniamo soddisfacente tenuto conto dello scenario generale in cui si e' operato e che ha portato anche a un calo del fatturato di "Cisa Cerdisa", passato da 279 a 258 miliardi di lire. Posso senz'altro dire, nonostante tutto, che il livello di redditivita' e' stato soddisfacente". Al recupero di efficienza e redditivita' come obiettivi futuri primari, si aggiunge il potenziamento della strategia del Gruppo, voluto da Oscar Zannoni, che per crescere ulteriormente prevede nuove acquisizioni di quote di mercato. "La produzione e' importante, ma fondamentali sono le quote di mercato", ribadisce il dott. Giancarlo Pellati. Occhio di riguardo agli Usa, un mercato in forte espansione, fondamentale per il futuro delle piastrelle in ceramica (1.700.000.000 mq. venduti in un anno, di materiali da pavimento e rivestimento; la piastrella in ceramica copre solo il 10% di questa richiesta). "Le opportunita' non mancano sullo scenario mondiale. Anche l'Europa, nella sua complessita', potrebbe trovare - precisa il direttore finanziario - un nostro interessamento".
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