La sfida dell'industria ceramica all'Europa

Il Resto del Carlino 20/9/97 pag.mo/7

L'intervista/ A 10 giorni dal Cersaie il bilancio con il vicepresidente di Assopiastrelle Sergio Sassi


SASSUOLO - E' la piu' importante rassegna mondiale della ceramica per l'edilizia e dell'arredobagno. Organizzato da Assopiastrelle, Cersaie, per la quindicesima volta aprira' i battenti martedi' 30 settembre. In vista di questo importante appuntamento facciamo assieme a Sergio Sassi, Vicepresidente di Assopiastrelle, il punto sulle le prospettive dell'industria ceramica italiana. Come si presenta la situazione a meno di 10 giorni dall'inizio di Cersaie '97? "Stiamo iniziando una nuova fase, diversa rispetto a pochi mesi fa. E questo per due ordini di fattori. Innanzitutto, la positiva congiuntura negli Stati Uniti e nei paesi dell'Europa orientale, a cui si stanno unendo segnali di risveglio nell'industria edile di Germania e Francia, ci ha consentito di registrare i primi segnali di ripresa nelle quantita' vendute. In secondo luogo gli apprezzamenti dei ministri finanziari europei agli sforzi rivolti al risanamento del bilancio pubblico dell'Italia che rappresentano il nulla osta per il nostro ingresso nell'Euro sin dal primo momento. E' proprio questo l'aspetto piu' importante". Per quali ragioni? "Perche' se entreremo nell'Euro, il 66% delle nostre vendite averra' in una unica moneta, la stessa dei nostri piu' agguerriti concorrenti. Questo significhera' trovarsi in un contesto competitivo ancor piu' acceso rispetto al passato, dove gli errori devono necessariamente ridursi di molto, pena il verificarsi di devastanti effetti". Quali ripercussioni avra' l'Euro sulle imprese ceramiche italiane? "In una situazione che cambia in modo
strutturale, l'errore piu' clamoroso sarebbe quello di rimanere fermi ad aspettare gli eventi. Gia' da tempo le imprese ceramiche italiane hanno iniziato una riflessione sugli effetti dell'Euro nel loro modo di operare. Tra le tante ed articolate prospettive, tre mi sembrano le fondamentali su cui lavorare: l'apertura internazionale, il raggiungimento di un modello produttivo ottimizzato, l'informazione di servizio". Comincerei dall'apertura internazionale... "La piastrella di ceramica e' un prodotto mondiale, nel senso che con opportuni adattamenti, oggi disponibili, e' in grado di soddisfare consumatori ed utilizzatori di tutto il mondo. Credo che questa linea guida debba essere sviluppata, in modo sinergico, sia come conoscenza dei mercati e delle sue potenzialita' che come promozione del prodotto piastrella di ceramica italiana". La necessita' di raggiungere modelli produttivi efficienti e la diretta ripercussione della crescita competitivita'? "Certo. Dal 1950 ad oggi le tariffe doganali mondiali medie sono calate dal 45 al 4%; la Cina abbassera' la sua aliquota media al 17% dal 1 ottobre per poter entrare nel Wto. Solo cinque anni fa queste in Cina erano pari al 43,2%. In tutto il mondo le barriere di tipo politico-amministrativo-burocratico che gli Stati frappongono tendono progressivamente a ridursi, lasciando il campo libero alle imprese ed ai sistemi di impresa meglio organizzati e piu' efficienti". Che Cersaie sara'? "E' il piu' raffinato affresco mondiale dell'industria ceramica e dell'arredobagno. E' come ogni dipinto, e' lo specchio fedele dei suoi tempi e delle trasformazioni in atto. Sara' un appuntamento fondamentale, anche per questa stagione".



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