La piastrella prepara il Cersaie. La situazione e' in lieve ripresa

Il Resto del Carlino 7/9/97 pag.mo/7

Previsioni/ pochi prodotti nuovi ma gran qualita'


SASSUOLO - E' stato un inizio d'anno piuttosto difficile per la ceramica. Sul fronte delle vendite le aziende hanno segnato il passo almeno fino la primavera, procurando non pochi grattacapi agli imprenditori della zona. Il sempre piu' agguerrito comparto del terzo fuoco non ha fatto eccezione: anzi e' proprio questo specifico settore che in qualche modo rappresenta la cartina di tornasole dello stato di salute della ceramica. La ricerca delle nuove soluzioni estetiche e la personalizzazione del prodotto, sono infatti gli strumenti migliori di promozione delle piastrelle sassolesi, soprattutto all'estero. Maurizio Cavagnari presidente del Codac, l'associazione che rappresenta le aziende del
terzo fuoco, traccia un bilancio di questi ultimi mesi con un occhio particolare all'attesissimo appuntamento del Cersaie previsto per il prossimo ottobre. "Il 1997 e' partito davvero in salita; solo verso marzo - aprile e' iniziata una controtendenza che ci ha rassicurati: bene anche il periodo estivo che ha dato una iniezione di fiducia all'intero comparto. Il nostro e' un settore che puo' avere futuro solo se insiste molto sulla ricerca; sull'onda della legge Tremonti nel 1995 sono stati fatti investimenti consistenti e mantenere il fatturato oggi e' di fondamentale importanza. Il terzo fuoco non e' piu' composto da piccole aziende artigianali ma e' un insieme di vere e proprie imprese che presentano tutti i problemi di costi, mercati e promozione delle grandi aziende". Come definirebbe la situazione attuale? "Ingessata. E' vero che abbiamo recuperato rispetto a qualche mese fa ma non e' sufficiente. Abbiamo bisogno di dare nuovo impulso alla nostra azione soprattutto verso i mercati, compreso quello interno. Siamo soddisfatti dei recenti provvedimenti che incentivano le ristrutturazioni edilizie e attendiamo normative che agevolino l'esportazione dei nostri prodotti in Europa. Un occhio di attenzione va poi riservato ai paesi emergenti che con la teorizzazione del mercato globale possono riservarci sorprese sgradevoli in un futuro poco distante: mi riferisco soprattutto alla Turchia, ad alcuni paesi dell'Est e all'Estremo Oriente". Parliamo del Cersaie. "Non assisteremo ad una grande carrellata di prodotti nuovi. Basta guardare i cortili delle fabbriche per capire che c'e' ancora molto da smaltire. Poche cose quindi ma di grande qualita', soprattutto nel nostro settore. C'e' un interessante ritorno al prodotto decorato a mano ed e' stato definitivamente consacrato il pezzo speciale. Il consumatore, la classica signora Maria, per la sua casa desidera piastrelle dove il valore aggiunto sia ben visibile: stiamo puntando a questo. D'altra parte questa e' la carta piu' importante che possiamo giocare nei confronti di una concorrenza agguerrita, soprattutto spagnola, che non possiamo combattere sul fronte dei prezzi". Con questi intenti il Codac si presenta al piu' importante appuntamento internazionale: 25 aziende, 1500 addetti, oltre 220 miliardi di fatturato e una costante attenzione al "bello" della piastrella, sono il suo biglietto da visita.



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