Crisi piastrella, fatturati in calo
La Gazzetta di Modena 5/9/97 pag.19
Una conferma dai dati del '96 pubblicati dalla rivista ceramica Tile Italia.
Una perdita globale del 4%. L'andamento delle aziende.
Adesso c'e' la conferma: il 1996 non e' stato un grande anno per la ceramica, anzi e' stato forse quello centrale di una crisi che continua comunque nel 1997 (e speriamo che finisca proprio quest'anno). A rendere tangibili le difficolta' vissute dalle aziende ceramiche lo scorso anno ci sono i fatturati consolidati dei gruppi principali della piastrella, pubblicati in questi giorni dalla rivista ceramica Tile Italia nel suo prezioso resoconto annuale. Il fatturato non e' il dato piu' indicativo della salute di un'azienda ma e' pur sempre un segnale importante, sia quando viene rilevato in aumento, sia in calo. E per il 1996 risulta in calo, leggero o piu' pronunciato ma comune a quasi tutti i grandi marchi. Dopo il triennio d'oro fra il 1992 e il 1995, con incrementi anche esagerati, il fatturato complessivo della ceramica italiana e' calato quasi del 4%, attestandosi su 8.133 miliardi. Le vendite in Italia sono andate malissimo (- 8,1%) mentre l'estero ha segnato un quasi irrilevante + 0,5%. Le difficolta sulle piazze straniere sono state principalmente nel tenere i prezzi in presenza di un eccesso di produzione e di una concorrenza sempre piu accesa e nella risalita della lira nel cambio rispetto ad altre valute, in particolare il marco, la cui forza nel triennio d'oro aveva fatto la nostra fortuna. Alla fine sono pochi a poter cantare vittoria: non i due gruppi piu importanti Marazzi e Iris. La prima cala seppur di pochissimo restando per un soffio sui mille miliardi di fatturato (contro i 1.002 del 1995). La seconda passa da 915 a 900 miliardi. Peggio ancora e' andata per il gruppo Cisa Cerdisa sceso da 680 a 610 miliardi, escludendo pero' il gruppo Ricchetti, acquisito a fine '95, che ha portato il fatturato del gruppo a quasi 800 miliardi. Bene il gruppo Concorde, da 332 a 34 miliardi, che inoltre nel 1997 si e' arricchito di due nuovi marchi, Cuoghitalia e Fap Line Majestic, acquisiti dalla disciolta Atlantic Zenith. In calo La Florim (il gruppo di Claudio Lucchese) da 326 a 311 miliardi. Aumentano considerevolmente Gardenia Orchidea (da 180 a 195 miliardi) e gruppo Panaria (da 120 a 177), grazie al rilancio di marchi come Lea e Cotto d'Este e alla partenza della Fiordo. Tengono Riwal ed Emilceramica (uguali i fatturati 1995 e 1996) mentre ancora in discesa sono Pastorelli (da 148 a 139) e Its (da 160 a 136). Contrariamente agli anni precedenti non ci sono stati grossi colpi di mercato, cioe' acquisizioni da parte del marchi maggiori. Gli ultimi affari risalgono a fine'95 e sono l'acquisto delle aziende francesi del gruppo Imetel da parte della Marazzi e del gruppo Ricchetti con tutte le sue consociate scandinave da parte di Cisa Cerdisa. I colpi del 1996 sono invece limitati alle azioni di Concorde (che ha acquistato nel 1996 Supergres e nel 1997 i marchi di Atlantic Zenith), Pastorelli che ha acquisito i marchi Candia e Corallo, Fincuoghi che ha acquisito il marchio Campani. Il piu' recente e' l'acquisto di uno stabilimento della Monocibec da parte della Riwal. E ora, dopo la salute dei fatturati, il livello estetico delle produzioni, con l'imminente inizio di Cersaie (30 settembre).
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