Produzione in calo (-3,2%)
Il Resto del Carlino 4/7/97 pag.mo/5
Sassuolo/ Ceramica, i dati del primo trimestre di quest'anno
Studio Unioncamere. Anche i prezzi sono sostanzialmente stabili.
SASSUOLO - Continua, anche nei primi tre mesi del 1997, la fase recessiva del settore ceramico. Il basso profilo della produzione e' diminuito tendenzialmente del 3,2% rispetto al trend di sostanziale crescita zero rilevato nei dodici mesi precedenti. A questa situazione si e' associato il deludente andamento del fatturato. La relativa crescita monetaria dello 0,2%, a fronte di una inflazione attestata al 2,2%, ha sottinteso, al netto della crescita dei prezzi alla produzione, una diminuzione reale prossima all'1%. La politica dei prezzi alla produzione e' stata caratterizzata da una lieve ripresa, dopo quattro trimestri segnati da diminuzioni. Il grado di utilizzo degli impianti, nei primi tre mesi del '97, e' risultato dell'83,4%. Riflessioni e dati vengono dall'indagine trimestrale fata dalle Camere di Commercio dell'Emilia Romagna, dalla unione Regionale delle Camere di Commercio, alla Confindustria regionale e dalla Cassa di Risparmio di Bologna; organismi autonomi di valutazioni e ricerche. Non tutto e comunque negativo. Un timido segnale positivo, che potrebbe preludere ad una ripresa produttiva e' venuto dalla domanda. Al calo del mercato interno piu' ampio: del trend negativo dei 2,4% rilevato nei dodici mesi precedenti, si e' contrapposto l'aumento dell'estero che ha interrotto la sequenza negativa in atto dall'autunno 1995. Sulla base di questi andamenti si e' rafforzata la propensione al commercio estero: la quota di export sul totale del fatturato e' stata pari al 62,5%, rispetto al trend del 61,4%. L'approvvigionamento dei materiali destinati alla produzione e' nuovamente apparso del tutto privo di problemi. Le giacenze dei prodotti destinati alla vendita, giudicate sulla base del saldo fra chi ha dichiarato esuberi e che al contrario scarsita', sono risultate meno pesanti, confermando la tendenza emersa negli ultimi tre mesi del 1996. Permangono tuttavia livelli di esuberi largamente superiori alla media. L'occupazione, fra inizio gennaio e fine marzo, e' diminuita dello 0,5%, sommandosi alle flessioni, comprese fra l'1 e 2%, rilevate nella seconda meta' del 1996. Sostanzialmente, questa analisi conferma l'attuale fase recessiva che vede pero' ridotta la sua intensita' rispetto sia al trimestre precedente e anche quanto e' sortito dalla 17^ indagine statistica nazionale, riferita a tutto il 1996, presentata da Assopiastrelle a meta' dello scorso mese di maggio. Le previsioni parlano di saggi di crescita apprezzabili a partire dal quarto trimestre '97 che diverranno molto piu' sensibili nel 1998. Il tutto sull'ipotesi di efficacia dell'azione di risanamento e di avvio dell'unione monetaria europea con la partecipazione dell'Italia. L'esclusione, o ipotesi di esclusione del nostro Paese determinerebbe forti tensioni sui mercati valutari e finanziari con gli inevitabili riflessi negativi che trasformerebbero sicuramente il clima economico positivo in una recessione i cui risultati sono difficili, oggi, da ipotizzare.
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