L'industria ceramica in crisi cerca riscossa nell'Est europeo

Il Sole 24 ore 23/6/97 pag.XIV

Guardare a Est. L'industria ceramica dell'Emilia-Romagna cerca nuovi mercati per superare la grave crisi che ha colpito la "piastrella valley", il piu' grande distretto mondiale del comparto concentrato nella zona di Sassuolo, tra Modena e Reggio Emilia. Dopo quattro anni di crescita turbinosa e ininterrotta, la maggior parte delle aziende ha chiuso il 1996 con produzione, vendite e fatturato in calo. Si e' tornati a parlare di cassa integrazione. Non avveniva in modo cosi' diffuso dal 1985. Alla fine dello scorso anno le giacenze di magazzino nelle aziende dell'Emilia-Romagna sfioravano i 155 milioni di metri quadrati, contro i 136 del 1995. Le previsioni per il 1997 non sono rosee. Rimangono infatti tutte le incertezze legate all'andamento deludente del mercato interno e di alcuni importanti partner stranieri. Basti pensare che la Germania, il piu' importante sbocco all'estero ha fatto registrare nello scorso anno una flessione (come valore delle piastrelle acquistate) vicina al 15 per cento. Non cosi' l'Europa dell'Est. Da questa area i produttori dell'Emilia-Romagna, pur in un anno difficile, hanno ottenuto molte soddisfazioni. Vi sono Paesi dove le quantita' vendute nel 1996 hanno fatto registrare incrementi anche superiori al 30% (+54,4% in Slovacchia; +47,3% in Romania; +42% in Russia; +34% in Polonia). Per promuovere la crescita Assopiastrelle, l'Associazione degli industriali del comparto, ha realizzato uno spot pianificato sui canali televisivi di Russia e Polonia e una campagna stampa pubblicitaria su riviste degli altri Paesi. <> ha affermato Oscar Zannoni, ex presidente di Assopiastrelle. La crescita delle vendite e' forte, ma i quantitativi sono ancora limitati e non tali da compensare la flessione di altri importanti mercati. Nella "piastrella valley" emiliana e' concentrato circa l'80% della produzione nazionale di piastrelle in ceramica. Un ulteriore 9% viene da altre aziende della regione. Nel resto d'Italia e' prodotto il restante 11 per cento. Il numero degli occupati del settore ceramico nel distretto di Sassuolo sfiora le 22mila unita', e sale a 30mila unita' considerando anche l'indotto. Dopo l'eccezionale piceo del 1995 (627 miliardi) gli investimenti hanno pero' subito un drastico ridimensionamento. Si e' infatti scesi a 415 miliardi e un ulteriore pesante colpo di freno e' previsto per il 1997 (secondo le stime, non si supereranno i 300 miliardi, tornando ai livelli del 1992). Tra i colossi emiliani del settore figurano i gruppi Marazzi, Iris e Cisa Cerdisa.
Neo presidente di Assopiastrelle, che ha sede a Sassuolo, capitale della "piastrella valley", e' stato recentemente eletto Angelo Borelli, amministratore delegato della Monocibec. Secondo Borelli per rilanciare il mercato interno occorre dare sostegno al settore dell'edilizia, incentivando in particolare
la ristrutturazione del nostro patrimonio abitativo che risale in gran parte agli anni 60. Per vincere poi la concorrenza delle aziende collocate nei Paesi emergenti (che possono contare su manodopera a basso costo) occorre continuare a investire nella ricerca e nell'innovazione tecnologica e migliorare le strategie commerciali. Uno dei problemi piu' gravi che da anni il distretto ceramico di Sassuolo deve affrontare e' quello della viabilita' e delle carenze di infrastrutture per il trasporto delle merci. Basti pensare che ogni giorno vi sono cinquemila autocarri che si muovono, in entrata e in uscita dal comprensorio, su strade provinciali strette e inadeguate. Ora pero' e' stata finalmente raggiunta un'intesa per vincere il soffocante assedio dei Tir. Il progetto prevede investimenti per 740 miliardi, parte dei quali gia' stanziati. Il protocollo e' stato firmato dalla Regione Emilia-Romagna, dalle Province di Modena e Reggio Emilia, e dai comuni interessati. Sono sei le opere previste, quattro delle quali relative al completamento di grandi assi viari. Nell'elenco figurano un asse stradale a quattro corsie tra Sassuolo e Modena per il collegamento veloce con l'autostrada Al; il collegamento con la Verona-Brennero; il completamento della cosiddetta Pedemontana; il collegamento veloce con Reggio Emilia. Verra' inoltre potenziato lo scalo merci ferroviario di Dinazzano per ridurre la quota (oltre il 70%) di piastrelle attualmente movimentata su gomma.



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