Doccia fredda: Usmac fallisce?

Il Resto del Carlino 19/6/97 pag.mo/7

Gruppo Nassetti/ Ieri il tribunale avrebbe decretato il fallimento
Un gruppo di creditori non avrebbe sottoscritto il recente accordo, raggiunto a fatica


FIORANO - Nessuna conferma ufficiale su una decisione assunta dalla sezione fallimentare del Tribunale di Modena, ieri mattina, riguardo l'officina "Sati-Usmac" di Fiorano, azienda che fa parte del gruppo Nassetti di Milano. Si e' sparsa infatti la voce incontrollata sulla dichiarazione di fallimento. Le richieste di chiarimenti fatte negli uffici amministrativi di Fiorano sono state dirottate a Milano, sede centrale della "Ettore Nassetti". Da noi interpellato nel tardo pomeriggio, l'Ing. Bartolini, portavoce del Gruppo, ci ha detto: <>. Alla domanda se questo non era gia' avvenuto ieri mattina, l'Ing. Bartolini ha risposto: <>. Punto e basta. E' chiaro, comunque, che la situazione stia precipitando e questo a solo una decina di giorni da un accordo di salvataggio portato avanti da una societa' con "capitale fresco", quindi nelle condizioni di superare i problemi finanziari del Gruppo e porre le premesse per un rilancio delle due unita' produttive presenti nel comune di Fiorano. Sindacati e politici avevano applaudito all'intesa che, usando sempre il condizionale come a Milano, pare venga vanificata dall'intervento forse di un creditore che porrebbe fine all'attivita' di questa unita produttiva della "Nassetti", la seconda dopo la messa in amministrazione controllata della "TTC" avvenuta all'inizio del corrente anno. Ora, in attivita', rimane la sola Omis di Ubersetto. Va ricordato che inizialmente, allo scoppio della crisi del gruppo Nassetti, i debito delle tre aziende ubicate nel Comune di Fiorano modenese, ammontavano a 84 miliardi. La "Sati-Usmac" era esposta per circa 24 miliardi di lire. Ieri nessuna presa di posizione da parte del sindacato che ha visto vanificare l'opportunita' di salvaguardare il posto di lavoro per circa 300 dipendenti dei quali, stando all'ipotesi di accordo del 5 giugno scorso, 285 sarebbero rimasti in forza (una parte avrebbe fatto ricorso alla mobilita').



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