Ceramica, la ripresa e' lontana
Il Resto del Carlino 23/3/97 pag.mo/7
I dati dell'ultimo trimestre confermano l'andamento economico
Le cifre parlano chiaro: cala il fatturato, la produzione ristagna ancora
SASSUOLO - La congiuntura nel settore ceramico non decolla. L'amara realta' scaturisce dall'analisi riferita al quarto trimestre '96 effettuata dalle Camere di Commercio dell'Emilia Romagna, dalla Confindustria e dalla Cassa di Risparmio di Bologna. Sono gli ultimissimi dati che sicuramente avrebbero portato elementi di interessante confronto nel dibattito sull'economia del comprensorio ceramico avvenuto, l'altra sera, in consiglio comunale a Fiorano. Negli ultimi tre mesi del '96 la produzione e' rimasta tendenzialmente invariata, confermando la fase di stagnazione in atto dalla primavera. Il fatturato ha accusato una diminuzione monetaria dell'1,1%, in linea con il trend dei dodici mesi precedenti. La scarsa, per non dire nulla, redditivita' delle vendite e' stata determinata dai prezzi alla produzione ancora cedenti, soprattutto per quanto concerne i listini esteri, sempre piu' alle prese con i
problemi legati alla rivalutazione della lira. La domanda e' stata caratterizzata dalla lieve crescita del mercato interno (+2,6% rispetto al trimestre dell'anno scorso), dopo quindici mesi contraddistinti da continui cali. Per l'estero e' stato registrato un calo pari all'1,2%, piu' contenuto rispetto alla flessione media del 2,4% riscontrata nei dodici mesi precedenti. La propensione al commercio estero continua ad apparire elevata in virtu' di una percentuale di export sul totale del fatturato pari al 62,9%. L'approvvigionamento dei materiali per la produzione e' apparso ancora una volta del tutto privo di problemi. Le giacenze dei prodotti destinati alla vendita sono state giudicate in esubero dal 32% delle aziende prese a campione (31 con 9.708 addetti) a fronte del 16,8% della media manifatturiera. Si tratta di una quota elevata, ma tuttavia largamente inferiore al trend dei dodici mesi precedenti. Il 68% del campione ha dichiarato giacenze normali. A fine del 1996, dati Assopiastrelle, si e' stimato che l'incidenza in volume delle giacenze di magazzino sulla produzione si sia potuta avvicinare al 32% da confrontare con il 30% raggiunto; nel 1991, che rappresenta il precedente massimo storico. Una conferma del negativo andamento della produzione e' data anche dalla continua riduzione del grado di utilizzo degli impianti: nel trimestre interessato e' stato infatti dell'83,5%. L'occupazione fra inizio ottobre e fine dicembre, e' scesa dell'1,9%, sommandosi alla flessione dell'1,4% rilevata in estate. Dati che confermano il rallentamento dell'attivita' economica del comparto.
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