Gruppo Domino, il tribunale ammette il concordato. Ora si decide per la Zenith

Il gruppo ceramico Domino e' stato ammesso alla procedura di concordato preventivo. La decisione e' giunta l'altro
ieri sera a conclusione di una camera di consiglio - presieduta dal giudice fallimentare De Robertis - durante la quale e'
stato nominato anche il commissario giudiziale, il ragionier Giuseppe Govi. A questo punto, se non si verificheranno
intoppi nel corso della procedura, e' praticamente scontato che il concordato vada a buon fine. Le condizioni sulla
carta ci sono tutte, al punto che anche il giudice fallimentare non ha nascosto un certo ottimismo. All'omologazione del
concordato dunque, si dovrebbe arrivare a soddisfare al 100% i creditori privilegiati - fra i quali ci sono anche i dipendenti - e al 40% i creditori semplici. D'altra parte, l'operazione che ha portato la Domino ad essere ammessa alla
procedura di concordato, ha permesso di consolidare una situazione finanziaria abbastanza soddisfacente. Il gruppo
Pastorelli, al quale sono stati venduti marchio, stabilimenti e rete di vendita, versera' ora l'ultima tranche del pagamento che ha permesso alla Domino di realizzare circa due miliardi di liquidita'. Il gruppo ha inoltre due
partecipazioni azionarie di un certo livello. Di maggior consistenza quella del 20% nelle ceramiche Saba, societa' che e' stata ricapitalizzata e che ha quindi permesso di "spingere" il valore di quel 20% ben oltre quello originario. L'altra
societa' partecipata e' la Ceramica dell'Umbria. Di questa societa', che sta pero' attraversando a sua volta un periodo di
difficolta', il gruppo Domino possiede il 100% delle azioni. Ora resta da definire la posizione dell'Atlantic Zenith.
Anche per il gruppo di Davolio Marani e' stata avanzata una richiesta di concordato preventivo. Una decisione del
tribunale potrebbe venire gia' dalla camera di consiglio di giovedi' prossimo. Ma anche in questo caso non dovrebbero
esserci problemi per ammettere il gruppo alla procedura di concordato.

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