Ceramica. Al Bau la piastrella valley

Il Resto del Carlino 16/1/97 pag.MO/10

Una recente indagine ha mostrato come in Germania vi siano circa 150 mila committenti privati per il nuovo ed oltre 2 milioni di ristrutturatori in grado di esprimere un potenziale d'acquisto di 92 milioni di metri quadrati di piastrelle di ceramica: di questi 1'81,5% va ad appannaggio del cliente "privato" che ristruttura gli immobili. Una buona parte di questi potenziali clienti ha affollato, anche nella seconda giornata, i padiglioni 20,21,22,23 del «Bau '97», riservati alle piastrelle per pavimento e rivestimento. Per creare condizioni di vendita al top delle proposte, ieri sono arrivati a
Monaco di Baviera anche diversi industriali e direttori commerciali della «piastrella valley»; l'attenzione per questa rassegna fieristica e' straordinaria visto che il mercato tedesco, con i suoi 102,2 milioni di metri quadrati importati nel 1995, e' pur sempre il maggior approdo delle piastrella «made in Italy», nonostante il calo (-5%) registrato lo scorso anno dopo i forti guadagni di quote conquistati nel biennio 1994-1995. Concretamente le piastrelle italiane sembrano avere difficolta' a mantenere le posizioni raggiunte. Gli stati d'animo che si respirando all'interno degli stands sono diversi. «Non sara' sicuramente un anno facile il 1997 per l'industria ceramica», ha confermato Gaetano Vandelli, direttore generale della Ceramica «Mirage» di Pavullo. «La nostra azienda e' in buona salute pur in presenza di una concorrenza aggressiva che e' arrivata a copiare anche i nostri prodotti: una conferma che riusciamo a fare anche tendenza. Per superare questo momento di difficolta' del settore - ha aggiunto Vandelli - occorre continuare nella ricerca per raggiungere sempre una maggiore qualita' cosi' come lavorare per un migliore coordinamento fra i produttori». Anche all'interno del visitatissimo mega-stands della Ceramica «Marazzi» si guarda con attenzione al futuro. La riflessione e' di Claudio Panichi, direttore commerciale del gruppo «Marazzi-Ragno» per l'Italia. «Questa rassegna e' importantissima in quanto la Germania e' il nostro primo mercato. Va considerato, inoltre, che il «Bau» viene seguito con attenzione dagli operatori commerciali dell'Est Europeo e dei Paese nordici. Sulle prospettive posso dire che il '97 non sara' peggiore del '96. I Paesi extra UE riusciranno ad assorbire quote di mercato perse in quelli dove e' forte la recessione degli investimenti nelle costruzioni, come la Germania.». Resta il fatto che il 1996 ha posto fine ad un trend di crescita del settore, dopo quattro anni di «vacche grasse», obese soprattutto perche' nutrite dalla svalutazione della lira. Per il mercato tedesco sono in molti a pronosticare livelli piu' equilibrati dopo l'eccezionalita' del quinquennio 1990-1995 dovuta alla forte domanda di miglioramento della qualita' del proprio abitare espressa dalle famiglie dell'ex Germania dell'Est. Soprattutto la riduzione di questo mercato ha creato insoddisfazione da parte degli operatori italiani che debbono fare i conti con richieste completamente nuove provenienti dai mercati mondiali. «II mercato e' sempre piu' globale e se questo comporta condizioni diverse di vendita, allo stesso tempo ingenera una concorrenza mondiale. Cosa fare? La rivalutazione della lira non ci agevola», ha commentato Francesco Biagini, Presidente del gruppo «Mix-Menestrello-Stylgraph», che ha indicato "nella razionalizzazione dei costi, la ricerca e la qualita', la chiave per mantenere le attuali posizioni di mercato".



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