Ceramica, un fatturato deludente
Il Resto del Carlino 09/1/97 pag.MO/9
Il rallentamento del settore ceramico trova una puntuale conferma dall'analisi, riferita al 3° trimestre '96, fatta dalle Camere di commercio e dalla Confindustria dell'Emilia e Romagna e dalla Cassa di Risparmio di Bologna. La congiuntura del comparto continua a mantenere infatti un basso profilo. Nel trimestre estivo e' stata registrata una sostanziale stazionarieta' della produzione, a fronte di un trend espansivo del 2,3%. Il grado di utilizzo degli impianti (74,3%) si e' ridotto e lo stesso e' avvenuto per le ore lavorate mediamente da operai e apprendisti. Al rallentamento della produzione (-19,6% rispetto allo stesso trimestre del 1995), in atto dall'estate 1995, si e' associato il deludente andamento del fatturato (-3,3%), diminuito per il terzo trimestre consecutivo. Parte di questa situazione e' da attribuire alla flessione dei prezzi alla produzione. Nel terzo trimestre ben il 92% delle aziende, prese da campione dall'analisi, ha deciso diminuzioni, per una variazione negativa media pari al 4,5%. Questo andamento e' il frutto della necessita' di rinunciare a qualche margine di profitto, pur di mantenere le quote di mercato conquistate anche in virtu' della svalutazione della lira. La domanda e' apparsa in decremento soprattutto sul mercato interno. Per l'estero e' stato registrato un calo dello 0,7%, piu' contenuto rispetto alla flessione media del 2% riscontrata nei dodici mesi precedenti.
L'approvvigionamento dei materiali destinati alla produzione e' apparso nuovamente del tutto privo di problemi. Le giacenze dei prodotti destinati alla vendita sono state giudicate in esubero del 38,9% delle aziende a fronte del 18,6% della media manifatturiera. L'occupazione, fra inizio luglio e fine settembre, e' scesa dell'l,3%, dopo due trimestri
all'insegna della crescita.
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