Iris Ceramica scommette sui collanti per l'edilizia

Il Sole 24 Ore 01/10/96 pag.18

Il gruppo Iris Ceramica, uno dei leader mondiali nel settore delle piastrelle, sbarca nel comparto degli adesivi per l'edilizia. E lo fa alla grande. Ancora poche settimane di lavoro e il nuovo stabilimento di Fiorano (Modena) potra' iniziare la produzione con il nome di Technokolla. Un investimento di 15 miliardi per un impianto (110 mila metri cubi) completamente robotizzato e in cui verranno adottati i piu' sofisticati sistemi operativi. Con questa scelta la Iris si muove in controtendenza nel momento in cui il distretto italiano delle piastrelle sta attraversando un delicato momento di crisi e si parla di cassa integrazione. L'avvio di Technokolla consentira' di dare vita a 25 nuovi posti di lavoro per tecnici specializzati con l'obiettivo di raggiungere in breve tempo i 30 miliardi di fatturato sul mercato europeo. "Sono convinto che gli investimenti si devono fare nei momenti di crisi per essere poi pronti a cavalcare da protagonisti la ripresa - spiega Romano Minozzi, presidente del gruppo Iris - . L'avvio di Technokolla risponde poi a una strategia precisa. Dare alla nostra impresa una struttura pienamente verticale che ci consenta di coprire tutti gli aspetti della produzione di piastrelle, dall'estrazione delI'argilla sino alla posa in opera con i collanti". Del gruppo Iris (915 miliardi di fatturato consolidato e 66 di utile netto nel 1995) fa parte anche la Maffei (quotata alla Borsa di Milano) che opera nel settore estrattivo e che ha recentemente acquisito una importante cava di argilla in Piemonte. Con Technokolla la filiera si completa. "Anche il nostro gruppo - spiega Romano Minozzi - dopo i record del 1995 deve fare i conti con un difficile 1996. Prevedo per fine anno un fatturato in calo del 5% (anche se alcune aziende controllate, come Graniti Fiandre, sono in netta crescita), mentre l'utile netto verra' dimezzato. A incidere pesantemente sulla redditivita' e' in
particolare il rafforzamento della lira che penalizza (anche del 20%) le nostre vendite all'estero realizzate in marchi".
"C'e' poi la Finanziaria - continua Minozzi - che con le nuove tasse sulla casa non favorira' certo la ripresa del settore edilizio. Si parla infine di una maggiorazione dell' imposta sul gas metano per uso industriale in favore degli enti locali. Se una simile proposta si concretizzasse, per le nostre aziende, che consumano altissime quantita' di energia, sarebbe un vero capestro. Gli oneri crescenti rendono sempre piu' difficile sostenere la sfida della concorrenza internazionale. Per questo, a malincuore, stiamo valutando seriamente l'ipotesi di avviare produzioni all'estero". II gruppo Iris guarda con
crescente interesse alla Cina. Sono gia' stati avviati gli studi e le ricerche per verticale la possibilita' di costruire un grande stabilimento di piastrelle in ceramica nella zona di Shanghai. Per l'azienda guidata da Minozzi, che sino a oggi ha concentrato tutti i suoi investimenti nel distretto ceramico di Sassuolo (tra Modena e Reggio Emilia), si
tratta di una vera svolta che le nuove tasse in arrivo potrebbero rendere inevitabile.



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