"Sassuolo2 in Sardegna?"
Il Resto del Carlino 02/07/96 pag.MO/5
CERAMICA / IERI CONVEGNO SULLE OPPORTUNITA'
L'assessore regionale Campagnoli entusiasta, a Sassuolo meno
Emilia Romagna e Sardegna insieme, perché ogni regione può avere bisogno dell'altra, per una collaborazione reciproca, per uno sviluppo industriale generalizzato, in nome e di un federalismo solidale. In un convegno organizzato a Modena ieri dagli Assessorati emiliano e sardo alle attività produttive e all'industria si è dibattuto delle opportunità di scambi economici tra due realtà diverse ma tutt'altro che incompatibili. Dopo l'introduzione da parte delle autorità politiche, sono state illustrate alla platea le opportunità offerte dalla Sardegna in termini di incentivi alle imprese, servizi insediativi e infrastrutturali, sistemi di ricerca ed innovazione. A seguire, gli interventi dei rappresentanti di varie associazioni di categoria. Tutti disponibili a future partnership, senza pero' nascondere i problemi di carattere pratico. Primo della lista, quello dei trasporti. Per raggiungere un'isola del Mediterraneo quale quella sarda occorrerebbe avere facile accesso ai porti toscani. Circostanza che l'attuale viabilità interregionale impedisce. Nel pomeriggio, invece, a farla da protagonista è stata la ceramica made in Sassuolo, con una sessione curata in collaborazione con Assopiastrelle. Ed e' stato proprio il direttore dell'associazione dei produttori di piastrelle Franco Vantaggi a raffreddare gli auspici della delegazione sarda che a gran voce chiedeva un parziale trasferimento insulare della capacita' produttiva delle aziende locali. A spiegare le ragioni di Assopiastrelle e' stata poi Claudia Borelli (presidente commissione trasporti e materie prime): "Il rapporto con la Sardegna - ha detto - e' legato alla buona disponibilità sull'isola di diverse materie prime impiegate nel processo ceramico. Ma bisogna considerare con attenzione l'incidenza dei costi di trasporto di quei materiali. Una serie di aumenti ha eroso i vecchi margini di competitività". Obiettive difficoltà davanti alle quali Assopiastrelle non ha potuto che rallentare. Perchè‚ allora non portare in Sardegna le attività di elaborazione delle materie prime? E' qui che risalta l'importanza di un distretto industriale ricco ma ristretto. "Attorno alle aziende del comprensorio - ha infatti fatto notare Claudia Borelli - si e' creata una serie di fittissima di imprese
dell'indotto che assicurano forniture regolari, personale specializzato, elevati livelli tecnologici e di assistenza." Insomma, l'ambiente e' un fattore favorevole e non esportabile. La collaborazione va cercate in altre direzioni.
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